New York, 27 set. (TMNews) - Alti livelli di debito possono
rallentare la crescita economica, ma il caso dell'Italia negli
anni '90 "suggerisce che una modesta riduzione del debito è
possibile anche senza una crescita solida". Lo segnala il Fondo
monetario internazionale in uno dei capitoli analitici del World
Economic Outlook presentato oggi.
Il documento, che dedica un intero paragrafo alla situazione
italiana del 1992, riporta l'andamento del debito italiano negli
anni '90, sottolineando quando tra il 1994 e il 1996 era al 120
per cento del Pil, e il calo negli anni seguenti.
Il Fondo monetario ha inoltre segnalato che il debito pubblico nelle
economie avanzate è ai massimi dalla fine della seconda guerra mondiale.
E l'Italia, insieme ad altri cinque Paesi (Giappone, Stati Uniti,
Grecia, Portogallo e Irlanda) si trova con un livello del debito
superiore al 100% del Pil. Il Fmi sottolinea, sulla base dell'esperienza
storica del secolo scorso, che debiti pubblici così alti non sono stati
certo infrequenti: 14 Paesi su 22 del campione esaminato hanno avuto
almeno una volta un debito superiore al Prodotto interno lordo. La
chiave del successo per ridimensionare tali aggregati sta dunque "in una
combinazione appropriata di politiche di risanamento e di crescita".
Ma, avvertono gli economisti di Washington, "ridurre il debito pubblico
richiede tempo, specialmente in un contesto esterno di debolezza: è una
maratona, non uno sprint". Anche in questo caso le cifre del campione di
Paesi vagliati dal Fmi parlano chiaro: "15 anni dopo che il debito
pubblico è salito sopra la soglia del 100%, il debito è in media solo
marginalmente più basso. Uno dei motivi è che è difficile invertire
rapidamente l'andamento dei deficit primari. Il maggior risanamento
decennale messo a segno dopo la II guerra mondiale è stato quello
registrato dal Belgio tra il 1981 e il 1991, quando migliarò il saldo
primario di 11 punti percentuali". Insomma, secondo il Fondo monetario
su questo terreno "le aspettative su cosa possa essere ottenuto devono
essere formulate realisticamente".
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