venerdì 28 settembre 2012

Emilia e Piemonte nel mirino della Gdf. Ecco il perchè

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Torino, 28 set. (TMNews) - Dopo Lazio e Campania anche i conti delle regioni Piemonte ed Emilia-Romagna sono finiti nel mirino degli inquirenti. La guardia di finanza ha fatto irruzione negli uffici torinesi dei gruppi politici del consiglio regionale piemontese. Le fiamme gialle si sono presentate per ora negli uffici dei gruppi di Pdl e Pd, per acquisire documentazione sui rimborsi spese. E' di ieri la notizia che la procura della Repubblica di  Torino ha avviato un'indagine conoscitiva proprio su questo tema.
 Un altro fascicolo di indagine conoscitiva è stato aperto dalla procura di Bologna sulla gestione dei conti economici dei gruppi consiliari dell'assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. Al momento non risulta indagato nessun politico e, a quanto riferiscono dal palazzo di giustizia, non è stata fatta alcuna ipotesi di reato. L'indagine che è coordinata dai Pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari, è condotta dalla polizia giudiziaria e un pool di 5 uomini della Gdf.
 A Bologna i Pm hanno avviato, da mesi, diverse altre inchieste su partiti e singoli politici. Tra tutte quella che si concluderà il prossimo 7 novembre con la sentenza del Gup che vede coinvolto il presidente della Regione Vasco Errani, indagato per falso ideologico per il caso "Terremerse".
Risulta invece indagato per peculato l'ex consigliere regionale dell'Idv (ora consigliere della provincia di Bologna nel gruppo misto) Paolo Nanni per la gestione dei soldi pubblici accantonati dalla regione per i gruppi dei partiti tra il 2005 e il 2010. Anche alcuni esponenti della Lega Nord emiliana sono nei fascicoli dei Pm bolognesi per i rimborsi elettorali ricevuti dal Carroccio alle passate elezioni regionali. Infine la procura ha avviato altre indagini verso alcuni consiglieri regionali di tutti i partiti politici per interviste rilasciate a pagamento ad alcune emittenti locali.

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