Vasto, 21 set. (TMNews) - Guai a stracciare la foto di Vasto o a
sostituirla con una copia che veda l'Udc al posto dell'Idv perché
sarebbe un'immagine di "atti impuri". Porte aperte al Pd e a tutte le
forze riformiste e di centrosinistra per creare l'alternativa, più
freddi i rapporti con Grillo perché protestare e basta non serve.
Antonio Di Pietro apre la festa dell'Idv a Vasto con un reiterato
appello al Pd, ospita il leader di Sel Nichi Vendola (ma nessun big del
Pd), riceve da un intervento a sorpresa del democratico Vasco Errani la
prima 'condizione' per ricominciare il percorso insieme: rispettare
sempre e comunque il Capo dello Stato.
La questione "più
spinosa", infatti, è proprio questa: l'attacco di Di Pietro a Napolitano
sul conflitto con la procura di Palermo sulla presunta trattativa
Stato-mafia. Il Pd non ne vuole sapere e l'ex pm, nell'ambito della
"rivoluzione gentile" che intende lanciare, smorza i toni anche su
questo: "Non ho mai voluto offendere il presidente, ma ognuno deve fare
il suo mestiere, i giudici devono fare i giudici". La platea di Palazzo
D'Avalos quando Errani intima rispetto per il Quirinale (condiviso dallo
stesso Vendola) accenna qualche fischio, ma sono timidi e isolati.
Come finirà? E' Pippo Civati, unico esponte del Pd presente insieme ad
Arturo Parisi, Debora Serracchiani e Vasco Errani, ad azzardare una
profezia: "Entro Natale, Di Pietro rientra, lo riprendiamo". Certo,
osserva il consigliere regionale lombardo, "qualcuno dirà cose
terribili" ma poi finirà così. Del resto la prima reazione del
segretario Pierluigi Bersani secondo cui Di Pietro ha fatto troppi passi
indietro non è incoraggiante, ma 'Tonino' non si perde d'animo:
"Bersani stia sereno, nessun passo indietro ma tre passi avanti".
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