mercoledì 8 agosto 2012

L'incubo della sinistra italiana: la compattezza

Da mesi il Pd di Bersani tende a chiudere le porte del cetrosinistra all'IdV dell'ex Pm Di Pietro, mentre Vendola e il suo partito "extraparlamentare" tenta di mediare, ma senza alcun successo.
 Se da un lato il Pd chiude a Di Pietro, dall'altro si rende disponibile per una futura, e ormai probabile, coalizione con l'UdC e le altre forze cattoliche e moderate.
Ma il quadro generale della sinistra italiana è pieno di interrogativi. Uno fra tutti è il seguente: Che fine faranno i partiti come i Verdi, Rifondazione Comunista e Socialisti Italiani?
Nessuno lo sa, il Pd e tutte le altre forze maggiori della sinistra in Italia non dicono niente a riguardo.

Secondo i maggiori rappresentanti della galassea dei comunisti, l'unica via percorribile è quella dell'alleanza fra IdV e comunisti e tutte le altre forze della sinistra vera, creando un'alternativa valida al centrosinistra moderato e ovviamente alla destra berlusconiana. Insomma, l'obbiettivo dei comunisti è quello di introdurre in parlamento un partito (o una aggregazione di partiti parlamentari) simili al Pasok, partito greco che nelle  ultime elezioni ha conquistato il titolo di seconda forza politica in parlamento.



Ma l'IdV non sembra essere interessata, l'attenzione del leader dei Valori, sembra essere concentrata su Grillo e sul suo movimento 5 Stelle, anche se i grillini tutti ribadiscono un concetto chiave: "bisogna correre da soli".

Un'altra alternativa sembra essere quella del "quarto polo per l'Italia", composto da IdV e Sel, alternativa che ormai sembra impossibile da praticare, visto la rottura di Sel da Di Pietro.

Forse agli elettori della sinistra italiana, non resta altro che votare o non votare la Coalizione Pd-UDC-Sel per i diritti civili. Lo sappiamo tutti, questa è la democrazia moderna!

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