mercoledì 15 agosto 2012

E' già iniziato il gioco delle poltrone dei democratici

Circolano sul web, ma non solo, diverse indiscrezioni che forse possono dipingere la situazione all'interno del Pd, ma anche fuori,  e più in generale del centrosinistra.
Secondo alcuni "rampanti" dirigenti del primo partito italiano, è iniziato concretamente il "toto-ministri", o meglio "toto-istituzioni".
In caso di vittoria (ormai non troppo sicura), la poltrona di premier andrà a Bersani (o, comunque, al vincitore delle primarie). Quella di Presidente della Camera, poltrona molto ambita, può contare su pretendenti di primo livello. Si parla di due big del partito, quali: Veltroni (il favorito) e R. Bindi (attuale vicepresidente della Camera).
 Ma niente preoccupazioni, per la cattolica democratica (evitiamo di usate termini quali democristiana) è occupata un'altra posizione di prestigio: vice-premier, un ruolo gratificante ma di secondo piano.
Se per la Camera si può parlare di una vera e propria corsa, per il Senato della Repubblica non è così, non appare infatti  nessun pretendente. Ma tempo al tempo.
A volare alto, invece, è D'Alema, che sogna un incarico internazionale, come la Commissione europea o addirittura  la guida della Nato. Magari passando prima dalla Farnesina, che lo metterebbe in pole position non appena si aprisse una' opportunità oltreconfine, con l'appoggio assicurato dei colleghi europei.
Per il fedelissimo bersaniano Enrico Letta si parla invece di un "ministero", per precisione, il Ministero dello Sviluppo Economico.

Il toto-nomi non è ovviamente finito, restano all'oscuro del gioco delle poltrone pestigiosissime come, per dirne una, quella della Presedenza della Repubblica, ambita da tutti i politici.

Non è mia intenzione criticare o giudicare l'operato del Pd. Non ora, non adesso. Perchè?
Perchè queste sono indiscrezioni, possono essere veritiere oppure semplici bufale.

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