venerdì 27 luglio 2012

Taranto bloccata dagli operai di Ilva.Clini: il caso oggi in Cdm. Intanto, esplode anche il caso "Genova"


20120727_105915_0E7720D5.jpg Roma, 27 lug. (TMNews) - Gli operai dello stabilimento Ilva di Taranto, dopo il decreto di sequestro dell'area a caldo del siderurgico, continuano la protesta: bloccate le strade di accesso alla città, sia da Bari che dal versante sud, la statale 100 e la E 106. La statale Appia è bloccata all'altezza dello stabilimento. Bloccato anche il ponte di Pietra e il ponte girevole di Taranto. In strada qualche migliaio di persone, la protesta si mantiene pacifica. La vicenda, intanto, "è all'ordine del giorno del consiglio dei ministri di oggi" ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, intervendo a Radio Anch'io. "Ci sarà uno scambio di informazioni e illustrerò il protocollo sottoscritto ieri - ha aggiunto Clini - e sosterrò la necessità di continuazione del programma di risanamento ambientale del sito".

Protesate anche a Genova. Alcune centinaia di operai dell'Ilva sono scesi in piazza questa mattina nel capoluogo ligure per protestare contro il sequestro dell'area che rischia di mettere in crisi anche gli altri siti produttivi del gruppo. Dopo un'animata assemblea in fabbrica, gli operai sono usciti dai cancelli per dare vita ad un corteo diretto verso la prefettura.

Milano dice si alle unioni civili. Pisapia: "Ridotto lo spread con l'Europa dei diritti civili".


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Roma, 27 lug. (TMNews) - Approvata la delibera che istituisce il registro delle unioni civili del Comune di Milano dopo un Consiglio comunale durato quasi dodici ore. 27 i voti favorevoli, 7 quelli contrari e 4 astenuti. La delibera approvata istituisce un registro a cui possono iscriversi le coppie di fatto, sia etero che omosessuali, ed è stata riveduta rispetto alla versione originale dopo un faticoso lavoro di mediazione tra laici e cattolici, fuori e dentro la maggioranza.
Nel testo varato da Palazzo Marino, su proposta Pdl, è stato cancellato il termine "famiglia anagrafica" ed è stato sostituito con "unione civile" per sottolineare "la differenza tra coppie di fatto e famiglia tradizionale".
"Abbiamo ridotto lo spread sull'Europa dei diritti civili" ha commentato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia che poi ha aggiunto: "Escludo che questa delibera apra alla possibilità di matrimoni gay". "Per avere i matrimoni gay servirebbe una legge del Parlamento, ha concluso il sindaco.

mercoledì 25 luglio 2012

Formigoni indagato per corruzione aggravata. Già sapeva da giugno

Milano, 25 lug. (TMNews) - La procura di Milano ha notificato un avviso di garanzia e invito a comparire al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni: l'ipotesi di reato, a suo carico, è di corruzione aggravata dalla transnazionalità del reato nell'ambito dell'inchiesta sui presunti di fondi neri alla Fondazione Maugeri.

L'informazione di garanzia con contestuale invito a presentarsi è stato comunicato dalla Procura di Milano attraverso un comunicato stampa in cui si rende noto che il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, è indagato per corruzione aggravata dalla transnazionalità in concorso con Pierangelo Daccò, Umberto Maugeri, Costantino Passerino e Antonio Simone per fatti commessi a Milano e all'estero dal 2001 al mese di novembre del 2011.

Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, risulta iscritto nel registro degli indagati dal 14 giugno scorso. Dopo circa una settimana, il 23 giugno, il Corriere della Sera rese noto che il presidente lombardo era indagato, scatenando la reazione dello stesso Formigoni che aveva ripetutamente smentito la notizia e negato ogni addebito.

Nell'ambito dell'inchiesta sui presunti 70 milioni di euro di fondi neri della Fondazione Maugeri, nata da quella sul crac dell'ospedale San Raffaele e coordinata dai Pm Laura Pedio, Antonio Pastore e Gaetano Ruta coordinati dal Procuratore aggiunto Francesco Greco, sono state già arrestate sei persone, tra le quali due amici di Formigoni: il mediatore d'affari Pierangelo Daccò e l'imprenditore immobiliare e consulente nel settore sanitario Antonio Simone.

martedì 24 luglio 2012

Le vittime di Wojtyla

Giovanni Paolo II passa per essere un papa pellegrino, disposto a spostarsi ovunque per dire una parola di pace, e pronto a dialogare con chiunque.
La realtà «interna» è invece diametralmente opposta all'immagine che è stata costruita su Wojtyla: nella Chiesa cattolica è vietato dissentire dal papa polacco, pena il silenzio, l'allontanamento, la perdita del posto. Un tempo si rischiava il rogo, quindi bisogna riconoscere che qualche passo avanti si è fatto. Del resto, la Congregazione per la Dottrina della Fede non è che la vecchia Santa Inquisizione, riverniciata con un nuovo nome.
Le vittime degli strali vaticani cominciano ad essere parecchie: viene pubblicata qui una lista delle personalità più prestigiose, precisando che si tratta, comunque, di un elenco incompleto.
Molte di loro sono colpevoli di «inculturazione»: ovvero di cercare
di «adeguare» la religione cattolica alle culture locali, e non viceversa.

TISSA BALASURIYA: teologo cingalese, prima scomunicato, poi riammesso nella Chiesa, sostenitore dell'inculturazione e di tesi non ortodosse sull'immacolata concezione.

LEONARDO BOFF: francescano brasiliano, fondatore della «Teologia della
Liberazione». Nel 1985 la Chiesa lo costrinse al silenzio.

PAUL COLLINS: teologo e scrittore australiano, è stato costretto ad abbandonare il sacerdozio dopo essere stato messo sotto inchiesta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede a causa delle sue opinioni sull'infallibilità del papa e dello strapotere della curia vaticana.

CHARLES CURRAN: sacerdote statunitense, per le sue opinioni non allineate sulla dottrina cattolica in materia sessuale perse nel 1987 la cattedra di Teologia Morale all'Università cattolica di Washington.

EUGEN DREWERMANN: sacerdote, psicoterapeuta e scrittore tedesco, gli viene revocata la facoltà di insegnare presso la cattedra di Teologia e Storia delle Religioni dell'Università di Paderborn. Si è autosospeso.

JACQUES DUPUIS: gesuita belga, sostenitore anch'egli dell'inculturazione: da due anni sotto inchiesta, e privato della facoltà di insegnare.

JACQUES GAILLOT: vescovo francese, vicino ai poveri ed agli immigrati, viene rimosso nel 1995 dalla sede di Evreux e spostato alla sede di Partenia: una diocesi algerina inesistente. Si è costituito allora un movimento internazionale di solidarietà verso il vescovo, di cui si trova traccia al sito http://www.partenia.org/ita/index.htm.

JEANNINE GRAMICK: suora scolastica statunitense, fondatrice con padre Nugent di New Ways Ministry, un progetto pastorale rivolto a gay e lesbiche. Diffidata dal Vaticano a svolgere qualsiasi azione «che coinvolga persone omosessuali.

JOSEF IMBACH: frate minore francescano di origine svizzera, teologo, anch'egli posto sotto inchiesta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. L'accusa: aver pubblicato un libro nel quale assume una posizione «scettica» sui miracoli descritti nel Nuovo Testamento.

HANS KUNG: teologo svizzero, liquidato dalla cattedra di Teologia all'Università di Tubingen per aver messo in dubbio il dogma dell'infallibilità della Chiesa.

LUIGI LOMBARDI VALLAURI: professore italiano, esonerato dall'insegnamento presso la cattedra di Filosofia del Diritto all'Università cattolica di Milano per aver espresso opinioni non allineate sul magistero papale e sul concetto di una «pena eterna» comminata da dio.

NOI SIAMO CHIESA: movimento nato nel 1995 in Austria, che ha inviato diverse lettere al papa chiedendogli maggiore apertura dottrinaria, lettere che hanno raccolto diversi milioni di firme e che non hanno, tuttora, ricevuto alcuna risposta. Il loro sito:
http://www.we-are-church.org/it/.

EDWARD SCHILLEBEECKX: teologo olandese, più volte messo sotto inchiesta dalla Congregazione per la Dottrina delle Fede per le sue opinioni non allineate, in special modo sul divorzio.

RAUL VERA LOPEZ: vescovo messicano, coadiutore di Samuel Ruiz nella diocesi di San Cristobal de Las Casas nel Chiapas di cui era considerato il successore naturale, è stato destinato recentemente ad altro incarico nonostante le proteste della popolazione. Inviato a «normalizzare» la situazione, in seguito è stato ritenuto troppo comprensivo verso le ragioni degli zapatisti Clicca qui per maggiori dettagli.
Recentemente anche Samuel Ruiz è stato messo sotto inchiesta dal Vaticano con l'accusa, non provata, di avere ordinato delle diaconesse.

MARCIANO VIDAL: teologo spagnolo, sotto inchiesta per anni da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede. Costretto a ritrattare le sue teorie «non ortodosse» su contraccezione, aborto e fecondazione artificiale.

ALESSANDRO “ALEX” ZANOTELLI: comboniano italiano, venne silurato dalla direzione del periodico Nigrizia in quanto sostenitore dell'inculturazione.


DOCUMENTAZIONE SULL'ARGOMENTO

Juan Arias. L'enigma Wojtyla. Borla 1986.

Carlo Cardìa. Karol Wojtyla. Vittoria e tramonto. Donzelli 1994.

Filippo Gentiloni. Karol Wojtyla. Nel segno della contraddizione. Baldini & Castoldi 1996.

Mario Alighiero Manacorda e Giovanni Franzoni. Le ombre di Wojtyla. Editori Riuniti 1999.

Luigi Sandri. L'ultimo papa re. Datanews 1996.

Marcello Vigli. «Papato e restaurazione» in I giubilei del Novecento. Datanews 1999.

Fonte: "Il libro nero della Chiesa" dello UAAR, scaricabile grauitamente dal sito www.uaar.it
Inviatoci da:  Emanuele Rosa

Lombardia Vs Sicilia, vincono i lombardi.

Da  una settimana circa i maggiori mezzi di comunicazione di massa (giornali, tv, radio, siti web e così via) parlano di un possibile crac finanziario della Regione Siciliana, dovuto a un buco di bilancio pari a 5 miliardi di euro.

Le pessime condizioni dei conti pubblici siciliani hanno allarmato gli investitoti di mezzo mondo. A preoccuparli  non è  la Sicilia, bensì una possibile reazione a catena alla spagnola. Le reazioni nazionali sono state molte e di una certa valenza politica. La prima reazione, la più forte, è stata quella di Monti, che ha subito convocato Lombardo. Quest'ultimo rassicura: "Se Dio vuole, mi dimetto il 31/Luglio".

Oltre alle reazione, sono subito arrivati anche i confronti fra i primi e gli ultimi della classe "Italia". Tipico, infatti, è il confronto Lombardia-Sicilia, confronto con dei risultati ovvi.

Ecco i risultati del confronto:




lunedì 23 luglio 2012

Sondaggio Emg per il tg de la7 di Lunedì 22/07/12













Lunedì nero per le borse del vecchio continente. Ecco le cause.

I mercati europei sono in caduta libera nel lunedì più nero dell'estate. L'attacco dela speculazione si concentra in particolare sulle borse più vulnerabili: Milano, Madrid e  Atene.
La domanda delle domande diventa sempre più frequente nei palazzi che contano. Perchè? Perchè a noi?
Semplice, la speculazione vuole mangiare,  riempiendosi questa volta la pancia. Ecco perchè lo spread italiano e spagnolo  si è riscaldato nuovamente. D'altronte tutti lo sapevano, il mese di luglio sta terminando e agosto bussa ormai alle porte, e i tecnici sanno che agosto, per i nostri titoli, è un mese brutale. Ma le vere cause dell'innalzamento dello spread, sono le seguenti: la prima causa  è la più imponente, il Fondo Monetario Internazionale, secondo delle indiscrezioni, vuole bloccare gli aiuti alla Grecia.
Il  secondo "perchè" è tutto spagnolo. 6 regioni iberiche, tra cui la Valencia , Catalogna e Andalusia sono intenzionate a chiedere aiuto economico al governo centrale, inoltre, secondo i giornali, l'unica grande regione spagnola che non rischia per niente il fallimento  è Madrid.
La terza ed ultima causa del lunedì nero è di origine italiaca.
La Sicilia è terra di mare e di sole, ma anche di fallimento. La prima provincia dell'antica Roma, rischia di fallire e di portarsi con se altre regioni, come la Campania e la Calabria, innescando quindi un reazione a catena pericolosissima per le finanze pubbliche.

 

L'indice Fste Mib è arrivato a perdere oltre il 5%, salvo poi recuperare un punto. Nel mirino i titoli bancari, vittime di una lunga serie di sospensioni, da Uicnredit a Bpm da Intesa a Mps.
Male anche lo spread tra Btp e Bund, che è arrivato a toccare i 529 punti.

Per maggiori informazioni: l'angolo finanziario

domenica 22 luglio 2012

Per Libero, Berlusconi non si ricandida. L'interessato nega

Roma, 22 lug. (TMNews) - Secondo Libero Silvio Berlusconi non si candiderà a premier - Il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro apre oggi la prima pagina con il titolo 'Scherzi da Silvio. Non si candida più' - ma da palazzo Grazioli arriva subito una smentita. Libero cita il sindaco di Roma Gianni Alemanno che, ad Omnibus, ha rivelato un colloquio con il Cavaliere durante il quale l'ipotesi della candidatura a premier è stata perlomeno derubricata ad una remota possibilità: "Possibilissimo che non mi candidi affatto", avrebbe detto Berlusconi ad Alemanno. Immediata la replica del Cavaliere, attraverso l'ufficio stampa di palazzo Grazioli, la sua residenza romana: "Il titolo e il contenuto di un articolo sul presidente Berlusconi apparsi stamani su Libero non corrispondono al vero"

sabato 21 luglio 2012

Cambia la geografia politica italiana. Ecco la rivoluzione delle province

Roma, 20 lug. (TMNews) - Restano le province con più di 350 mila abitanti e non si procede all'accorpamento delle festività. E' quanto ha stabilito il Consiglio dei ministri, che oggi ha varato la delibera sui criteri del taglio della spending review. Il Cdm ha deciso di non procedere all'accorpamento delle festività per tre ragioni, si legge in una nota. Anzitutto perché, secondo le stime della ragioneria generale, la misura non dà sufficienti garanzie di risparmio, contrariamente a quanto indicato dalla norma (che individua nel risparmio di spesa la propria finalità principale). Inoltre perché, a differenza di quanto indicato dal decreto legge del 2011 nella parte in cui fa riferimento a "diffuse prassi europee", non esistono in Europa previsioni normative di livello statale che accorpino le celebrazioni nazionali e le festività dei Santi Patroni. In alcuni Paesi (ad esempio la Germania, l'Austria e la Spagna) la celebrazione delle festività dei Santi Patroni rientra nell'autonoma determinazione delle autorità locali che le fanno coincidere col giorno a questi dedicato nel calendario gregoriano. Nei Paesi anglosassoni - ad esempio in Irlanda e in Scozia - i Santi Patroni delle principali città sono riconosciuti e celebrati, con giornate festive stabilite a livello statale. Infine, perché l'attuazione della misura nei confronti dei lavoratori privati violerebbe il principio di salvaguardia dell'autonomia contrattuale, con il rischio di aumentare la conflittualità tra lavoratori e datori di lavoro. Per quanto riguarda invece le province, solo quelle che rispetteranno i due requisiti di almeno 350mila abitanti e 2.500 chilometri quadrati di superfice, si salveranno dalla scure della spending review. Eliminate anche le 10 province corrispondenti alle aree metropolitane, come le province di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze.

martedì 17 luglio 2012

Se non ci sono str***i di destra alla guida di una Nazione




Oggi l’Istat dà la drammatica fotografia di come sia aumentata la povertà nel nostro Paese. Stiamo parlando dell’11,1% delle famiglie italiane, per un totale di oltre 8 milioni di persone. Un dato allarmante che dovrebbe preoccupare questo governo, finora sordo al grido di dolore delle fasce sociali più deboli.

Monti e i sobri professori hanno fatto cassa sulla pelle dei cittadini, lasciando impuniti evasori, speculatori e i soliti noti della casta. Dove sono le politiche per il reddito? Dov’è l’equità tanto sbandierata? A certificare ulteriormente il fallimento di questo esecutivo è stato, ieri, il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, vale a dire il termometro della crisi. Ha quasi toccato i 500 punti: tra la febbre altissima e il coma. Stamattina i siti dei quotidiani da Istituto Luce sono tutti contenti perché lo spread è sceso al di sotto dei 485 punti. Le stesse testate, meno di un anno fa, scrivevano che se il differenziale fosse arrivato a 400 punti sarebbe stata una catastrofe perché il Paese non era in grado di reggere a lungo simili tassi d’interesse.

Mentivano ieri o mentono oggi? Esageravano nell’estate del 2011 o minimizzano in quella del 2012? Ve lo dico io e ve lo può confermare qualsiasi giornalista o studioso onesto: mentono oggi. Un differenziale al di sopra dei 400 punti è insostenibile e vanifica tutti i sacrifici che questo governo ha imposto agli italiani delle fasce medie e basse, stando solo attento a non disturbare quelli ricchi. E’ come riempire d’acqua un secchio col fondo bucato: per tanta povera gente una fatica e un’enorme sofferenza inutili.

SEGUE :
http://www.antoniodipietro.it/2012/07/la-febbre-monti-la-cura-hollande?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-febbre-monti-la-cura-hollande

venerdì 13 luglio 2012

Truffa e mazzette sull'energia eolica: 5 arresti a Palermo



Palermo (TMNews) - Costruivano parchi eolici ottenendo le autorizzazioni, a suon di mazzette, grazie alla connivenza di un funzionario statale corrotto. Con l'accusa di tentata concussione, corruzione, emissione e utilizzo di fatture false sono finite in manette a Palermo 5 persone tra cui un funzionario pubblico del Demanio ora in pensione, suo figlio, neo laureato in Ingegneria, un imprenditore e due soci rappresentanti di una nota ditta di alcamo, nel Trapanese, leader nel settore delle energie rinnovabili. Francesco Messineo, procuratore capo di Palermo.
"Non c'è dubbio che l'eolico è un settore che, proprio perché mobilita grandi quantità di denaro, imponenti risorse con profitti per le imprese abbastanza consistenti è un settore che ha destato gli appetiti sia della criminalità organizzata sia di imprenditori poco scrupolosi che di volta in volta ottengono autorizzazioni e facilitazioni con mezzi non legali".
Stando alle indagini della Guardia di Finanza, il titolare dell'azienda alcamese e i suoi complici ottenevano illegalmente facilitazioni e permessi per la realizzazione dei parchi eolicicon l'appoggio del funzionario corrotto al quale, in segno di riconoscenza, hanno versato 60mila euro di tangenti, sotto forma di consulenze fittizie commissionate al suo figlio ingengere.

Crisi, Squinzi: bisogna fare di più per la crescita

Roma,(TMNews) - "Sul piano del rigore sono stati fatti sforzi notevoli, su quello della crescita si deve fare di più". Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi intervenendo all'assemblea dell'Ance (Associazione nazionale costruttore edili) delle strategie messe in campo dal governo per uscire dalla crisi.


Italia declassata, l'ira del governo


TMNews CNN Roma, 13 lug. (TMNews) - Il ministro Passera l'ha già definito "ingiustificato e fuorviante", fatto sta che il declassamento dell'Italia da parte dell'agenzia di rating Moody's non va giù neanche all'Europa che ha messo in dubbio "l'appropriatezza della tempistica" di questa operazione. La commissione europea formalmente "non ha commenti", tuttavia "penso che ci si possa legittimamente porre delle domande sull'appropriatezza della tempistica (timing) di questo declassamento e non è la prima volta che si pone questa questione" ha infatti affermato il portavoce del vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn, Simon O'Connor, durante il briefing di metà giornata a Bruxelles.

Più duro il commento del titolare dello Sviluppo economico Corrado Passera. "Il giudizio di Moody's è del tutto ingiustificato e fuorviante perché non tiene conto del grande lavoro che il Paese sta facendo" è stata la risposta alla decisione di Moody's di tagliare il rating dei titoli di Stato italiani di due gradini, da A3 a Baa2, confermando le prospettive negative a causa del rischio contagio da parte di Spagna e Grecia. "Pochi paesi - ha affermato - possono dire di aver messo in moto un impegno così garantente in termini di conti pubblici e di riforme strutturali".

Secondo Moody's, L'Italia rischia di "conoscere un ulteriore brusco aumento dei suoi costi di finanziamento o la perdita dell'accesso al mercato... a causa di una fiducia dei mercati sempre più fragile e di un rischio contagio da parte di Grecia e Spagna". Nel comunicato, l'agenzia di rating ha infatti aggiunto: "si è aggravato il rischio di un'uscita della Grecia dell'euro e il sistema bancario spagnolo subirà perdite maggiori di quelle previste e le sfide della Spagna per finanziarsi sono maggiori di quelle finora ammesse".

L'agenzia evidenzia quindi per l'Italia un "peggioramento delle prospettive economiche a breve termine, a causa di una crescita debole e di un'alta disoccupazione, che alimentano il rischio di un fallimento nell'opera di consolidamento di bilancio". Un tale fallimento potrebbe poi tradursi per il Paese nell'impossibilità di "finanziarsi sui mercati finanziari".

Tuttavia Moody's riconosce come le riforme avviate dal governo di Mario Monti abbiano "le potenzialità" di migliorare le prospettiva di crescita a lungo termine e le prospettive di bilancio. Ma ci sono anche rischi "concreti" che pesano sull'applicazione di queste riforme, motivando così la conferma dell'outlook negativo. "Una piena applicazione delle riforme economiche potrebbe portare il Paese a una prospettiva di stabilità", ha scritto ancora Moody's.

Cicchitto: Berlusconi candidato 2013, primarie inutili

Roma, 13 lug. (TMNews) - Al termine del vertice a palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del partito, il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha annunciato che Silvio Berlusconi si candiderà nuovamente alle politiche per la guida del governo e ha aggiunto che non si terranno più le primarie per la scelta del candidato premier.

"Sì, Berlusconi candidato premier", ha risposto Cicchitto a chi gli chiedeva dell'esito del vertice con il Cavaliere. A chi gli chiedeva inoltre se fosse tramontata a questo punto la decisione di tenere le primarie per la premiership, Cicchitto ha risposto: "Nel momento in cui c'è Berlusconi non si pone il problema delle primarie. Casomai le primarie si possono porre per altre cariche del partito ed è un modello su cui riflettiamo".

Quanto ai tempi dell'annuncio della nuova discesa in campo da parte dello stesso Berlusconi, Cicchitto si è limitato a dire: "Questo lo deciderà lui".

domenica 8 luglio 2012

Morsi annulla lo scioglimento del parlamento egiziano

Il Cairo, 8 lug. (TMNews) - Il nuovo presidente egiziano Mohamed Morsi ha deciso oggi, per decreto, di annullare l'ordinanza della Corte suprema per lo scioglimento del Parlamento. Lo ha riferito l'agenzia ufficiale egiziana Mena. "Il presidente Morsi ha emanato un decreto presidenziali che annulla l'ordinanza emessa il 15 giugno 2012 per dissolvere l'Assemblea del popolo, e invita la Camera a riunirsi di nuovo e a esercitare le sue prerogative". Il decreto presidenziale prevede "l'organizzazione di elezioni anticipate per la Camera, 60 giorni dopo l'approvazione per referendum della nuova Costituzione del paese, e l'adozione di una nuova legge che regoli il Parlamento", secondo l'agenzia Mena.Il Parlamento egiziano era stato sciolto in base a una decisione della Corte suprema che lo aveva dichiarato illegale, una misura contestata dai Fratelli musulmani, prima forza politica dell'Assemblea.

venerdì 6 luglio 2012

Accorpamento delle province, ecco tutti i dettagli

Il governo punta a dimezzare il numero delle province italiane, da tempo definite "inutili e dannose" per il benessere economico e istituzionale italiano. Si mira dunque all'accorpamento delle province più piccole, che non rispettino almeno uno dei due criteri seguenti: dimensione demografica   e dimensione territoriale

Entro 10 giorni dall'approvazione del decreto da parte del Governo, l'esecutivo stesso dovrà emanare una delibera che stabilirà in particolare i criteri di abolizione/accorpamento. Entro il 2014, inoltre, verranno istituite le tanto famose "città metropolitane" (fra cui:  Roma, Milano, Torino , Genova e Venezia) che assorbiranno i poteri delle rispettive province

Ecco le province a rischio secondo i parametri espressi da Patroni Griffi (sono escluse naturalmente le 5 regioni speciali): Pescara, Teramo, Matera, Crotone, Vibo Valentia, Benevento, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Piacenza, Rieti, Latina, Savona, Imperia, La Spezia, Lecco, Lodi, Macerata, Ascoli, Fermo, Isernia, Vercelli, Biella, Asti, Verbano-Cusio-Ossola, Taranto, Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Pisa, Grosseto, Siena, Lucca, Arezzo, Livorno, Prato, Pistoia, Massa, Terni, Rovigo.
Qualora il governo decidesse di restringere ulteriormente i criteri, le province da sopprimere salirebbero a una sessantina

 

Spending review, è già rivolta dei sindacati

Roma, 6 lug. (TMNews) - Ha incassato il via libera del Cdm ma non quello dei sindacati e di una buona parte delle forze politiche. Divide il decreto sulla spending review che ridisegnerà la spesa pubblica senza escludere alcun settore, dalle Province, alla difesa, dalla sanità alla scuola e dipendenti pubblici. E se il ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi ha parlato di una "svolta per lo Stato", la Spi-Cgil ha catalogato il provvedimento come "il colpo di grazia alla sanità italiana che si rifletterà direttamente sulla condizione di milioni di anziani e pensionati". Il sindacato avverte: verranno cancellati 80mila posto letto e chiuderanno centinaia di piccoli presidi sanitari sul territorio. "La sanità italiana negli ultimi anni ha fatto un grande sforzo, le reazioni sono comprensibili. Abbiamo fatto però un'operazione che mantiene sostenibilità a livello nazionale e incentiva i comportamenti virtuosi delle regioni" ha cercato di spiegare il ministro della Salute Renato Balduzzi. Il decreto sulla spending review "pur cominciando ad affrontare la questione dei risparmi, non scioglie i veri nodi su cui occorre incidere per una strutturale razionalizzazione della spesa pubblica" ha commentato invece la Uil attraverso un comunicato. Il sindacato, in una dichiarazione congiunta con la Cgil, ha poi parlato di una "mannaia per i servizi pubblici resi ai cittadini e per i lavoratori che li offrono". Sul versante politico i contrari sono numerosi e battono i pgli sul tavolo, i favorevoli son di meno e più timidi. Il Pd è d'accordo col principio della spending review, ma su "due, tre punti vogliamo guardarci", a cominciare dalla "sanità" ha detto Pierluigi Bersani. Un "passo avanti e un segnale concreto di riduzione delle spese" ha detto l'Udc tramite Mauro Libé, responsabile nazionale per gli Enti locali. Un provvedimento "ammazza Italia", invece, per Nichi Vendola, che ha espresso un giudizio negativo molto netto. Denunciando "la clamorosa insensibilità del governo Monti e l'interlocuzione assolutamente retorica con i rappresentanti degli Enti locali e delle Regioni". Polemica anche la Lega: "il governo non taglia dove serve" secondo il leader del Carroccio Roberto Maroni.I comuni virtuosi devono essere penalizzati e non puniti - ha spiegato - perché è sbagliato portare via i soldi a chi li ha risparmiati con la buona gestione".

giovedì 5 luglio 2012

Rai, arriva il nuovo Cda

Roma, 5 lug. (TMNews) - La Commissione di vigilanza Rai ha eletto i sette membri del Consiglio d'amministrazione di sua competenza. I nuovi consiglieri di viale Mazzini sono: Antonio Verro, Antonio Pilati, Luisa Todini, Guglielmo Rositani, Gherardo Colombo, Benedetta Tobagi, e Rodolfo De Laurentis. Non c'è l'ha quindi fatta l'outsider Flavia Nardelli Piccoli.
La nomina arriva dopo le polemiche di ieri quando c'era stata nuova fumata nera in Commissione: pesa nel Pdl la scelta del senatore Paolo Amato di appoggiare - in dissenso dal gruppo - Paola Nardelli. Scelta politica quella di Amato, nata dalla 'bocciatura' - in seno al Pdl - di un altro possibile candidato outsider: Giampaolo Rossi, toscano in rottura con Denis Verdini. La Commissione si riunisce, e parallelamente lo fanno i componenti Pdl. Situazione caotica, il radicale Beltrandi decide di far mancare il numero legale. Zavoli riunisce l'ufficio di Presidenza, il Pdl cala le carte. Amato, riferiscono al Senato Gasparri e Quagliariello, lascia e deve essere sostituito. Si oppongono Pd e Terzo polo ricordando che a norma di regolamento le sostituzioni possono avvenire solo in caso di dimissioni, incarico di Governo o cessazione del mandato elettorale. E Zavoli non cede: la Commissione si riunisce da domattina con votazioni ad oltranza. Intanto però l'operazione Amato procede: il senatore resiste, in una nota afferma di non aver rassegnato le sue dimissioni. Ma nel frattempo Schifani procede e in una lettera a Zavoli comunica la sua sostituzione con Pasquale Viespoli, capogruppo di Popolo e Territorio, motivandola con la rappresentanza proporzionale in Commissione, possibile data la rinuncia del Pdl ad uno dei suoi componenti. Amato, appunto. Il senatore cede, e annuncia di non partecipare più alla Vigilanza.
Pd e Terzo polo contestano la scelta della seconda carica del Senato, "illegittima" dice Anna Finocchiaro, "imbarazzante e inaccettabile". Una scelta "increbilie" per Casini, "un atto persecutorio ai danni del collega che ha espresso liberamente una scelta rispetto alla votazione sul consiglio di amministrazione della Rai", dice il capogruppo al Senato D'Alia. "Schifani riferisca in Aula", chiede Belisario, Idv.