Cos’è la caccia? Per definizione è la pratica di catturare o abbattere animali per cibo, pelli o sport.
Vediamo
di stabilire com’era usata nell’antichità e come sono cambiate le cose
al giorno d’oggi. Iniziamo parlando delle antiche tribù. Questi quando
uccidevano lo facevano solo perché strettamente necessario per la loro
sopravvivenza. Dell’animale non veniva sprecato niente. Utilizzavano la
carne per cibarsi e la pelle per coprirsi. In alcuni casi venivano
sacrificati anche per riti magici o per piacere degli dei. Tutto questo
differenzia di molto da quello che sta accadendo nel mondo attuale. Oggi
per la maggior parte delle popolazioni, soprattutto quelle
industrializzate, la caccia non rappresenta più un’attività
indispensabile per la sopravvivenza. Adesso esistono gli allevamenti,
dove animali tenuti in cattività vengono uccisi in serie e distribuiti
nei vari paesi. Le uccisioni di animali selvatici ormai servono solo per
le pellicce; i più perseguitati sono lontra, castoro, ermellino,
martora, procione, tasso, topo muschiato, opossum, coyote, lince e molti
altri. Purtroppo però non vengono uccisi indolore come ci si
aspetterebbe ma massacrati nei modi più orribili per cercare di non
rovinare la pelle, basti pensare alle foche che vengono bastonate a
morte. Un esempio pratico è l’ermellino, la sua pelliccia è la più
regale di tutte e non si può rovinarla quindi si usano sbarre di ferro
ricoperte di grasso; l’animale va a leccarle e rimane attaccato con la
lingua, più tenta di liberarsi più si attacca, l’unica via di fuga è
strapparsi la lingua. Un altro esempio è quello del leopardo, anche la
sua pelle è ben voluta e qualsiasi ferita la danneggerebbe, quindi si
mette l’animale in una gabbia strettissima e si introduce una barra
rovente nell’ano fino ai polmoni. Altra tortura è quella riservata ai
serpenti e ai rettili, questi animali vengono inchiodati ad un palo o ad
un albero facendo passare il chiodo attraverso la testa; poi si pratica
un incisione sulla parte posteriore della testa e si tira via la pelle
tutta intera, in seguito nessuno si cura più di questi animali che
possono essere lasciati in quello stato anche per diversi giorni.
Si
ritiene che ogni anno vengono uccisi milioni di animali selvaggi per il
valore della loro pelle. Gli animali presi in trappola sono circa 12
milione e per ogni due di loro ne rimangono intrappolati altri tre
inutili ai fini delle pellicce.
A
ben pensarci però le pelli degli animali non servono più come una
volta, adesso come alternativa abbiamo il pile, il cotone invernale,
cotone, lino, acrilico, canapa, nylon, poliestere e molti altri. Da
eliminare come per le pelli e il cuoio sono anche la lana, le piume
d’oca e la seta, questi materiali infatti vengono ricavati da appositi
animali torturati. Aprirei una parentesi sulla canapa (illegale) e sulla
seta (ho preso ad esempio questa ma poteva essere la lana o anche le
piume d’oca) (legale). La prima non crea danno all’ambiente, è un buon
materiale ed è facilmente piantabile. La seconda è prodotta dal bozzolo
della farfalla, le larve vengono uccise con l’ebollizione e occorrono
1.500 bachi per fare100 grammidi seta. A ben vedere non stiamo facendo
poi cosi tanto per aiutare il mondo in cui viviamo.
Ricapitolando
ci sono diversi materiali da poter utilizzare senza far del male a
delle povere creature, e, poiché ci definiamo la specie dominante,
sarebbe anche ora di dimostrare un po’ della nostra “grandiosità”,
indietreggiare di qualche passo, fermarci e scegliere un'altra strada
poiché tutti ormai abbiamo capito che questa non è quella giusta ma la
peggiore che potevamo scegliere. Un’idea sarebbe smettere di cacciare e
supportare chi aiuta gli animali.
(Alcune informazioni sono state ricavate dalla LAV)
Scritto da G.P
Scritto da G.P
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