martedì 13 marzo 2012

La caccia commerciale

Cos’è la caccia? Per definizione è la pratica di catturare o abbattere animali per cibo, pelli o sport.
Vediamo di stabilire com’era usata nell’antichità e come sono cambiate le cose al giorno d’oggi. Iniziamo parlando delle antiche tribù. Questi quando uccidevano lo facevano solo perché strettamente necessario per la loro sopravvivenza. Dell’animale non veniva sprecato niente. Utilizzavano la carne per cibarsi e la pelle per coprirsi. In alcuni casi venivano sacrificati anche per riti magici o per piacere degli dei. Tutto questo differenzia di molto da quello che sta accadendo nel mondo attuale. Oggi per la maggior parte delle popolazioni, soprattutto quelle industrializzate, la caccia non rappresenta più un’attività indispensabile per la sopravvivenza. Adesso esistono gli allevamenti, dove animali tenuti in cattività vengono uccisi in serie e distribuiti nei vari paesi. Le uccisioni di animali selvatici ormai servono solo per le pellicce; i più perseguitati sono lontra, castoro, ermellino, martora, procione, tasso, topo muschiato, opossum, coyote, lince e molti altri. Purtroppo però non vengono uccisi indolore come ci si aspetterebbe ma massacrati nei modi più orribili per cercare di non rovinare la pelle, basti pensare alle foche che vengono bastonate a morte. Un esempio pratico è l’ermellino, la sua pelliccia è la più regale di tutte e non si può rovinarla quindi si usano sbarre di ferro ricoperte di grasso; l’animale va a leccarle e rimane attaccato con la lingua, più tenta di liberarsi più si attacca, l’unica via di fuga è strapparsi la lingua. Un altro esempio è quello del leopardo, anche la sua pelle è ben voluta e qualsiasi ferita la danneggerebbe, quindi si mette l’animale in una gabbia strettissima e si introduce una barra rovente nell’ano fino ai polmoni. Altra tortura è quella riservata ai serpenti e ai rettili, questi animali vengono inchiodati ad un palo o ad un albero facendo passare il chiodo attraverso la testa; poi si pratica un incisione sulla parte posteriore della testa e si tira via la pelle tutta intera, in seguito nessuno si cura più di questi animali che possono essere lasciati in quello stato anche per diversi giorni.
Si ritiene che ogni anno vengono uccisi milioni di animali selvaggi per il valore della loro pelle. Gli animali presi in trappola sono circa 12 milione e per ogni due di loro ne rimangono intrappolati altri tre inutili ai fini delle pellicce.
A ben pensarci però le pelli degli animali non servono più come una volta, adesso come alternativa abbiamo il pile, il cotone invernale, cotone, lino, acrilico, canapa, nylon, poliestere e molti altri. Da eliminare come per le pelli e il cuoio sono anche la lana, le piume d’oca e la seta, questi materiali infatti vengono ricavati da appositi animali torturati. Aprirei una parentesi sulla canapa (illegale) e sulla seta (ho preso ad esempio questa ma poteva essere la lana o anche le piume d’oca) (legale). La prima non crea danno all’ambiente, è un buon materiale ed è facilmente piantabile. La seconda è prodotta dal bozzolo della farfalla, le larve vengono uccise con l’ebollizione e occorrono 1.500 bachi per fare100 grammidi seta. A ben vedere non stiamo facendo poi cosi tanto per aiutare il mondo in cui viviamo.
 Ricapitolando ci sono diversi materiali da poter utilizzare senza far del male a delle povere creature, e, poiché ci definiamo la specie dominante, sarebbe anche ora di dimostrare un po’ della nostra “grandiosità”, indietreggiare di qualche passo, fermarci e scegliere un'altra strada poiché tutti ormai abbiamo capito che questa non è quella giusta ma la peggiore che potevamo scegliere. Un’idea sarebbe smettere di cacciare e supportare chi aiuta gli animali.         
(Alcune informazioni sono state ricavate dalla LAV)

Scritto da  G.P

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