Sin
dall’antichità l’essere umano ha avuto bisogno di uccidere animali per
potersi sfamare. Nell’anno 1000 questa attività si chiamava caccia,
oggi si chiama sempre nello stesso modo. Però vi sono delle piccole ma
grandi differenze fra ieri e oggi. Prima si uccidevano animali per
bisogno, al giorno d’oggi è ancora in parte così. L’uomo non ha
bisogno della carne per poter vivere, ma una volta introdotta nella
propria dieta, nessuno (e dico nessuno) può farne almeno. Ma lasciando
stare la questione del cibo, vorrei soffermarmi sulla questione
“caccia”. Perché, ancora oggi, nonostante la vasta scelta di cibo
(anche a basso prezzo) l’uomo continua a cacciare? Cos’è diventata la
caccia? Un semplice hobby? Perché l’uomo (che tanto orgogliosamente si
definisce l’essere più evoluto) uccide altri esseri viventi? Forse per
passione, ma così diventa paragonabile a Hitler (che uccideva gli ebrei
solo per ideologia, o meglio pazzia) Uccidere 3 conigli o pescare un
pesce di grandi proporzioni è quasi un trofeo, ma non è così. I
cacciatori e i pescatori (pescatori per passione), sottraendo gli
animali al proprio ambiente, non fanno solo che danneggiare la natura,
la stessa natura a cui noi siamo debitori. Molti appassionati
dell’omicidio si lamentano dicendo che le leggi sono troppo
restrittive, e che ciò non permette a loro di “coltivare” il loro
hobby. Dal mio modestissimo punto di vista dico che la caccia è un
genocidio a cui noi dobbiamo porre rimedio subito. Occorre vietare la
caccia e punire chi, ancora oggi, uccide animali per passione. E’ una
vergogna dell’uomo, concludo dicendo “ABOLIAMO IL DIRITTO DI CACCIA E APPLICHIAMO I DIRITTI UNESCO DEGLI ANIMALI”.
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