sabato 10 marzo 2012

Caccia, lo sport dove vince chi uccide di più

Sin dall’antichità l’essere umano ha avuto bisogno di uccidere animali per  potersi sfamare. Nell’anno 1000 questa attività si chiamava caccia, oggi  si  chiama sempre nello stesso modo. Però vi sono delle piccole ma grandi  differenze fra ieri e oggi. Prima si uccidevano animali per bisogno, al giorno  d’oggi è ancora in parte così.  L’uomo non ha bisogno della carne per poter  vivere, ma una volta introdotta nella propria dieta, nessuno (e dico nessuno)  può farne almeno. Ma lasciando stare la questione del cibo, vorrei  soffermarmi  sulla questione “caccia”. Perché, ancora oggi, nonostante la vasta scelta di  cibo (anche a basso prezzo) l’uomo continua a cacciare? Cos’è diventata la  caccia? Un semplice hobby? Perché l’uomo (che tanto orgogliosamente si  definisce l’essere più evoluto) uccide altri esseri viventi? Forse per passione, ma così diventa paragonabile a Hitler (che uccideva gli ebrei solo  per ideologia, o meglio pazzia) Uccidere 3 conigli o pescare un pesce di  grandi proporzioni è quasi un trofeo, ma non è così. I cacciatori e i  pescatori (pescatori per passione), sottraendo gli animali al proprio ambiente,  non fanno solo che danneggiare la natura, la stessa natura a cui noi siamo  debitori. Molti appassionati dell’omicidio si lamentano dicendo che le leggi  sono troppo restrittive, e che ciò non permette a loro di “coltivare” il loro  hobby. Dal mio modestissimo punto di vista dico che la caccia è un genocidio a cui noi dobbiamo porre rimedio subito. Occorre vietare la caccia e punire chi,  ancora oggi, uccide animali per passione. E’ una vergogna dell’uomo,  concludo  dicendo “ABOLIAMO IL DIRITTO DI CACCIA E APPLICHIAMO I DIRITTI UNESCO DEGLI  ANIMALI”.

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