giovedì 29 marzo 2012

Chico Forti, una storia poco conosciuta.

Da tempo si sente parlare sui social network, e non solo, del "Caso Forti".


Ma chi è Chico Forti?
Questa la descrizione che ci fornisce la pagina ufficiale "pro-Forti":
Chico Forti, ex campione di windsurf, produttore di cortometraggi, era a Miami all'epoca dell'omicidio dello stilista Versace e del suicidio di Cunanan; penso' di realizzare un filmato sulla morte di Cunanan avvalendosi della collaborazione di un investigatore della polizia di Miami. Dopo tre mesi della realizzazione de "Il sorriso della medusa" (vedi su you tube) ...fu ucciso, con la stessa modalita' di Versace, l'australiano Dale Pike; questo era figlio di un albergatore con cui Chico era in affari ed era giunto a Miami, suo ospite, per fare una vacanza.
Chico fu interrogato per rispondere dell'omicidio Pike senza l'assistenza di un legale e senza informare l'ambasciata italiana (in violazione della convenzione di Vienna), l'investigatore Gonsalez gli straccio' la foto dei figli asserendo che non li avrebbe rivisti mai piu': una sentenza gia' scritta prima che venisse firmata dal giudice! Diversi test (DNA e macchina della verita') provarono l'estraneita' di Chico all'omicidio ma l'accusa suppose che fosse il mandante ma senza esibire alcuna prova ed essere supportata da un movente attendibile, solo sospetti! Provate a leggere i links pubblicati nel gruppo, capirete tutti i risvolti del caso e come puo' la giustizia statunitense essere spietata contro chi esprime una personale e critica opinione.
Nella sua citta' natale hanno costituito una fondazione per finanziare le ingenti spese legali ma dopo dieci anni lui e' sempre rinchiuso li'; sono stati presentati quattro appelli che sono stati rifiutati senza motivazione, né opinione.
Nel mese di marzo 2009 il sen. Giacomo Santini ha presentato al Senato l'ennesima interrogazione parlamentare ed ha informato il ministro degli esteri Frattini segnalando un caso che ha piu' il sapore di vendetta da parte del giudice che si e' occupato del caso Versace-Cunanan, piuttosto che un clamoroso errore
giudiziario. Chico ha perso tutto quello che aveva: suo padre mori' di crepacuore nel 2001 dopo un anno dal suo arresto, sua moglie lo ha lasciato perdendo le speranze di rivederlo libero, lui non ha più rivisto i suoi tre figli, i suoi parenti hanno devoluto tutti i beni per pagare le salatissime parcelle dei legali, senza il minimo risultato.
Al processo sono state manipolate le testimonianze, costruite ad arte “prove circostanziali”, e fuorviata la giuria con false dichiarazioni.
Per favore AIUTIAMO CHICO ad ottenere la revisione del processo presso la Corte Federale per poter dimostrare la sua innocenza.!!!



Noi del blog pstaperpolitica, da italiani, ci sentiamo chiamati alla propaganda "Pro-forti", per una giustizia vera!


Per maggiori informazioni:
Chico Forti free (official page)
www.chicoforti.com

mercoledì 28 marzo 2012

The Arcore's night

Anche se un pò "vecchio", il tema rimane più che attuale. La moralità può entrare in Parlamento? o rischia di essere uccisa?






Dal blog de: La sora Cesira

martedì 20 marzo 2012

Mc Donald, mangiate mangiate

Mc Donald, una fabbrica dell'orrore, creata per fare del male sia agli animali che agli uomini. Al giorno d'oggi i bambini sono continuamente bombardati da pubblicità secondo le quali mangiare carne fa bene, comprare tanti giochi è bello e di moda. Una ''bellissima'' pubblicità che manda i bambini alla deriva è quella del ''grande'', ''fantastico'' Mc Donald dove incontriamo ''animali sorridenti, famiglie felici e soprattutto cibo sano''. Un consiglio, non fate vedere troppa televisione ai bambini, se sono piccoli è sconsigliatissimo poichè assimilano tutto ciò che vedono prendendolo per oro colato, e la televisione, credo siamo tutti daccordo, non va mai presa per oro colato. Tornando al Mc Donald, non fatevi ingannare dai continui giochi omaggio che propongono o da cibo nutriente a basso prezzo, è tutta una farsa. I giochi non sono in omaggio ma li paghiamo, e il cibo.. semplicemente non è nutriente, anzi è classificato fra le peggiori schifezze. Inoltre gli animali utilizzati vengono trattati brutalmente, i pulcini ad esempio prima vengono etichettati e poi vengono rinchiusi in grandi garage, al buio e maltrattati. Per tutta la loro vita non vedono la luce del sole e quando finalmente vengono tirati fuori è per portarli al macello. Molti lavoratori sono sottopagati. Insomma non è proprio, come si dice, il paradiso. Anzi! Per cambiare qualcosa si potrebbe iniziare non mangiando carne, ma se proprio non volete fare questo ''grande'' passo almeno non andate al Mc Donald e soprattutto non portateci i bambini o li avvelenerete soltanto.

martedì 13 marzo 2012

La caccia commerciale

Cos’è la caccia? Per definizione è la pratica di catturare o abbattere animali per cibo, pelli o sport.
Vediamo di stabilire com’era usata nell’antichità e come sono cambiate le cose al giorno d’oggi. Iniziamo parlando delle antiche tribù. Questi quando uccidevano lo facevano solo perché strettamente necessario per la loro sopravvivenza. Dell’animale non veniva sprecato niente. Utilizzavano la carne per cibarsi e la pelle per coprirsi. In alcuni casi venivano sacrificati anche per riti magici o per piacere degli dei. Tutto questo differenzia di molto da quello che sta accadendo nel mondo attuale. Oggi per la maggior parte delle popolazioni, soprattutto quelle industrializzate, la caccia non rappresenta più un’attività indispensabile per la sopravvivenza. Adesso esistono gli allevamenti, dove animali tenuti in cattività vengono uccisi in serie e distribuiti nei vari paesi. Le uccisioni di animali selvatici ormai servono solo per le pellicce; i più perseguitati sono lontra, castoro, ermellino, martora, procione, tasso, topo muschiato, opossum, coyote, lince e molti altri. Purtroppo però non vengono uccisi indolore come ci si aspetterebbe ma massacrati nei modi più orribili per cercare di non rovinare la pelle, basti pensare alle foche che vengono bastonate a morte. Un esempio pratico è l’ermellino, la sua pelliccia è la più regale di tutte e non si può rovinarla quindi si usano sbarre di ferro ricoperte di grasso; l’animale va a leccarle e rimane attaccato con la lingua, più tenta di liberarsi più si attacca, l’unica via di fuga è strapparsi la lingua. Un altro esempio è quello del leopardo, anche la sua pelle è ben voluta e qualsiasi ferita la danneggerebbe, quindi si mette l’animale in una gabbia strettissima e si introduce una barra rovente nell’ano fino ai polmoni. Altra tortura è quella riservata ai serpenti e ai rettili, questi animali vengono inchiodati ad un palo o ad un albero facendo passare il chiodo attraverso la testa; poi si pratica un incisione sulla parte posteriore della testa e si tira via la pelle tutta intera, in seguito nessuno si cura più di questi animali che possono essere lasciati in quello stato anche per diversi giorni.
Si ritiene che ogni anno vengono uccisi milioni di animali selvaggi per il valore della loro pelle. Gli animali presi in trappola sono circa 12 milione e per ogni due di loro ne rimangono intrappolati altri tre inutili ai fini delle pellicce.
A ben pensarci però le pelli degli animali non servono più come una volta, adesso come alternativa abbiamo il pile, il cotone invernale, cotone, lino, acrilico, canapa, nylon, poliestere e molti altri. Da eliminare come per le pelli e il cuoio sono anche la lana, le piume d’oca e la seta, questi materiali infatti vengono ricavati da appositi animali torturati. Aprirei una parentesi sulla canapa (illegale) e sulla seta (ho preso ad esempio questa ma poteva essere la lana o anche le piume d’oca) (legale). La prima non crea danno all’ambiente, è un buon materiale ed è facilmente piantabile. La seconda è prodotta dal bozzolo della farfalla, le larve vengono uccise con l’ebollizione e occorrono 1.500 bachi per fare100 grammidi seta. A ben vedere non stiamo facendo poi cosi tanto per aiutare il mondo in cui viviamo.
 Ricapitolando ci sono diversi materiali da poter utilizzare senza far del male a delle povere creature, e, poiché ci definiamo la specie dominante, sarebbe anche ora di dimostrare un po’ della nostra “grandiosità”, indietreggiare di qualche passo, fermarci e scegliere un'altra strada poiché tutti ormai abbiamo capito che questa non è quella giusta ma la peggiore che potevamo scegliere. Un’idea sarebbe smettere di cacciare e supportare chi aiuta gli animali.         
(Alcune informazioni sono state ricavate dalla LAV)

Scritto da  G.P

domenica 11 marzo 2012

Qualche domanda sulla violenza sulle donne..

Qualche domanda contro corrente a proposito della violenza sulle donne.
Non passa giorno senza che le cronache non  riportino qualche delitto che vede donne come vittime, vittime della violenza perpetrata da parte di compagni, mariti, attuali o ex- Davanti a tanta violenza tra le mura domestiche, io non posso non chiedermi se siamo circondate da migliaia da di Dr. Jeckyll e Mr. Hyde, o se le donne non sanno, o purtroppo spesso non vogliono, leggere certi comportamenti degli uomini con cui si accompagnano. Spesso si tratta di donne con due o tre figli: possibile che si possa avere una vita sessuale assidua con un uomo e non accorgersi che si ha a che fare con qualcuno il cui equilibrio pisco-emotivo non è propriamente stabile? Con un violento capace di massacrare di botte? Con un potenziale assassino e scambiarlo per un uomo affidabile, con cui fare figli e dividere il proprio corpo??? Si può vivere con un marito incestuoso, e non accorgersene, o addirittura chiudere gli occhi, e spesso essere silenziosamente conniventi e prime nemiche delle figlie vittime?? Io non credo che tutti quegli uomini che perpetrano violenze e delitti contro le donne abbiano due personalità, di cui una, quella oscura, talmente celata da non potersi individuare nemmeno in anni di intima convivenza, e la risposta che mi do non mi piace… E’ una risposta che, senza mettere in discussione il concetto di vittima e carnefice, mette in discussione la responsabilità individuale di ciascuna di noi, dopo che anni di rivendicazioni di indipendenza e “gestione della propria fisicità” hanno (forse) liberato la donna dal tabù della verginità, hanno reso la contraccezione facile alla portata di tutte,  hanno sdoganato, specialmente presso la generazione adolescenziale, il tabù della promiscuità sessuale, ha dato via libera ad una libertà sessuale fisica che, purtroppo, ha portato molte donne, di tutte le classi sociali, a consegnare sé stesse al primo venuto, leggendone solo i messaggi del corpo ma non quelli della mente.

sabato 10 marzo 2012

Cinque e otto per mille. L'angelo e il diavolo dell'Irpef italiana

Nelle ultime settime la questione equità ha investito anche la Chiesa. Nei mass media si parla principalemte della questione Ici/Imu, ma mi sembra opportuno parlare di un'altro grande punto interrogativo. Questione: 8xmille e 5xmille. Prima di fare un paragone, occorre capire però  cosa sono questi due “strumenti”, quando sono nati e   in che cosa consistono.

-La definizione del 5xmille è la seguente: “Con il termine cinque per mille viene definito il meccanismo in virtù del quale il cittadino-contribuente può teoricamente vincolare il 5 per mille della propria IRPEF al sostegno di enti che svolgono attività socialmente rilevanti (non profit, ricerca scientifica e sanitaria). “
 Il 5xmille è nato nel 2006.

 -Definizione dell'otto per mille :  “Con il nome di otto per mille viene definito il meccanismo con cui lo Stato italiano ripartisce, in base alle scelte dei contribuenti, l'8‰ dell'intero gettito fiscale IRPEF fra lo Stato e diverse confessioni religiose, per scopi definiti dalla legge.”

L’otto per mille nasce nel 1985 (fonti: wikipedia.org )

Le  prime due differenze, che a mio parere sono importantissime, riguardano la differenza di percentuale e la finalità dei due procedimenti. Mentre nel primo caso, dove i soldi vengono donati ad enti no-profit (fondamentali per  la ricerca e per l’economia) vi è una percentuale molto bassa e direi residua, nel secondo invece, vi è una percentuale molto più alta, questo consente quindi al cittadino di donare molto di più alla Chiesa (o ad altri enti religiosi) e non alla scienza, causando gravi danni al tessuto economico italiano. L’otto per mille, che ricordo: è una donazione direi quasi “obbligatoria, è uno strumento in mano allo Stato molto particolare. Chi non firma il modulo dell’otto per mille (il 60 per cento dei contribuenti),  vede comunque redistribuita la percentuale IRPEF  tra sei dei sette enti contendenti, secondo le medie calcolate in base a chi ha espresso una scelta. Quindi anche se è un po’ pesante da dire, l’otto per mille è una truffa mascherata.



Nella seguente tab. troverete riportati dei dati relativi al 2007/2008. Si può facilmente notare il numero di enti/Associazioni che hanno beneficiato delle donazioni legate al 5 per mille. I numeri parlano chiaro.

otto per mille,cinque per mille,5 per mille,chiesa,stato italiano,laicità






Personalmente credo che per credenti o non  credenti, il mantenimento economico sia della Chiesa, che della ricerca scientifica e tecnica (come prevede l’art. 9 della Costituzione) sia di primaria importanza. Credo però che vadano offerte le stesse opportunità sia alla ricca Chiesa che alla povera scienza.

Vi propongo ora un video dove vengono messe in risalto le differenze fra 8 per mille e 5 per mille. Buona visione.





Sciopero Fiom, l'intervento di Paolo Flores d'Arcais



Caccia, lo sport dove vince chi uccide di più

Sin dall’antichità l’essere umano ha avuto bisogno di uccidere animali per  potersi sfamare. Nell’anno 1000 questa attività si chiamava caccia, oggi  si  chiama sempre nello stesso modo. Però vi sono delle piccole ma grandi  differenze fra ieri e oggi. Prima si uccidevano animali per bisogno, al giorno  d’oggi è ancora in parte così.  L’uomo non ha bisogno della carne per poter  vivere, ma una volta introdotta nella propria dieta, nessuno (e dico nessuno)  può farne almeno. Ma lasciando stare la questione del cibo, vorrei  soffermarmi  sulla questione “caccia”. Perché, ancora oggi, nonostante la vasta scelta di  cibo (anche a basso prezzo) l’uomo continua a cacciare? Cos’è diventata la  caccia? Un semplice hobby? Perché l’uomo (che tanto orgogliosamente si  definisce l’essere più evoluto) uccide altri esseri viventi? Forse per passione, ma così diventa paragonabile a Hitler (che uccideva gli ebrei solo  per ideologia, o meglio pazzia) Uccidere 3 conigli o pescare un pesce di  grandi proporzioni è quasi un trofeo, ma non è così. I cacciatori e i  pescatori (pescatori per passione), sottraendo gli animali al proprio ambiente,  non fanno solo che danneggiare la natura, la stessa natura a cui noi siamo  debitori. Molti appassionati dell’omicidio si lamentano dicendo che le leggi  sono troppo restrittive, e che ciò non permette a loro di “coltivare” il loro  hobby. Dal mio modestissimo punto di vista dico che la caccia è un genocidio a cui noi dobbiamo porre rimedio subito. Occorre vietare la caccia e punire chi,  ancora oggi, uccide animali per passione. E’ una vergogna dell’uomo,  concludo  dicendo “ABOLIAMO IL DIRITTO DI CACCIA E APPLICHIAMO I DIRITTI UNESCO DEGLI  ANIMALI”.

venerdì 9 marzo 2012

CatilinaRai: invettiva contro la tirannide della banalità.


“Il canone televisivo o canone RAI è un'imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio italiano, indipendente dalla reale fruizione o dalla volontà di fruire dei programmi trasmessi dai vari operatori televisivi. Le entrate dello Stato derivanti da questa imposta sono devoluti direttamente alla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo italiano, cioè la Rai Radiotelevisione Italiana S.p.A..” (Da Wikipedia, alla quale rimando per la facilità di reperire utili informazioni in merito.)

Non si sfugge: il canone RAI è una tassa di possesso e, come tale, va pagato. Non è chiaro ai più perché le entrate che ne derivano spettino unicamente a Mamma Rai , ma è un risibile dettaglio.
E non è da ieri, né dal mese scorso che si disquisisce sull’opportunità di pagare o meno il feudale balzello  al quale, nell’ultimo ventennio, sono stati opportunamente cambiati i connotati per non modificarne minimamente la sostanza:  qualcosa dal sentore illiberale, che mantiene l’antico nome, come a ribadire il diritto divino ad esistere.
E’ variopinta la serie di pareri che si esprimono nel web, ed il più favorevole che mi sia capitato di leggere è “Se è una tassa, va pagata e basta”.
Lo dico anch’io, in effetti: lungi da me l’inneggiare alla rivolta fiscale. Anzi, chiarisco, a scanso di equivoci. Le tasse vanno pagate, ma discuterne si può e si deve. “E basta” , dunque, non lo condivido per niente.
C’è chi, come l’ADUC (Associazione per l Diritti degli Utenti e dei Consumatori) propone, sul proprio sito internet, una petizione per l’ abolizione del canone/tassa Rai, che secondo il testo della medesima, abusa di una posizione dominante. Mi pare legittimo, anzi, giusto.
Qualcun altro propone di privatizzare la Rai: che si ristabilisca la parità, perbacco.
No, non è esattamente così che la penso.
La dico tutta: a me la vecchia Mamma Rai, quella che combatteva attivamente l’analfabetismo, quella che faceva cultura e non sottocultura (ancorché settaria e spesso del segno opposto al mio)  quella che educava, proponeva un po’ piaceva. Ma la vegliarda ha creduto di tenere il passo adeguandosi alle mode commerciali e per attirare l’attenzione ha fatto il verso all’adolescente del piano di sotto, con un risultato davvero stucchevole.
Così sono arrivati i serial che propinavano un modello di società spregiudicata, i talk show litigiosi ed urlati, maleducati ed irrispettosi, le domeniche pervase di luoghi comuni, i predicatori , gli opinionisti,  la musica…ma è tutta lì la musica? E chi più ne ha, più ne metta.
A chi propone di disertare la gabella, si oppone chi argomenta che il canone nostrano è assai meno salato di quello dei vicini di casa. Beh, che razza di obiezione è questa? Il servizio che la tv di stato offre colà  supera di cento lunghezze il nostro, e sarei contenta di corrispondere una simile cifra in cambio di un servizio che scimmiotti il loro. I nostri talent show hanno portato alle stelle una Susan Boyle? Conosce l’italiano medio l’esistenza di musicisti del calibro, per esempio, di Paolo Fresu, che riscuote la meritata notorietà all’estero? Sa dell’esistenza di…
No, ma a canzonette siamo forti! Anche a parolacce, ce la caviamo. Quanto a strapagare predicatori di ovvie trivialità poi…
“Vulgus vult decipi”…eh no!

Facciamo così, cambiamo marcia: esigiamo un “Servizio” come si deve, e paghiamolo, se vale. Usi la Rai, che a dire di molti incassa dalla pubblicità anche più di quel che necessita per quanto attualmente propina, i nostri sudati guadagni per darci quello che meritiamo. Non si pieghi alle logiche di mercato che appiattiscono la cultura, livellandola verso il basso, l’infimo. Ci proponga, una tantum, programmi interessanti, che ci facciano crescere culturalmente ed umanamente. Si ricordi delle minoranze acculturate,  e le difenda. Né scordi di far progredire le maggioranze di scarsa scolarizzazione, se capita.  Promuova i giovani di valore e riservi alle antiche icone la venerazione che spetta loro, rinunciando ad improbabili, anacronistici, muffosi ricicli.
La smetta, una buona volta, di inseguire quel viscidone dello “Share”, e non si permetta mai più di regalare i soldini dei contribuenti a scimmie urlatrici opportuniste e settarie, mistificatrici ed irriguardose.
Basta così?

giovedì 8 marzo 2012

Festa della donna?

Voglio proprio esagerare:  oggi salto a piedi pari tutto il capitolo delle rievocazioni, delle celebrazioni, del consumismo, delle trasgressioni codificate e della retorica precotta di questi giorni.
Del resto “Ogni limite ha la sua pazienza”, diceva Totò: perché abusarne?
Non sta bene, lo so, non è politically correct affrontare la questione in questo modo. Però non intendo negare che le cose, per le donne, non vanno esattamente benone.
Ma invece dell’elenco delle violenze (vergognose ed innegabili, ma già egregiamente elencate da altri) e delle disparità (idem),  invece del perché storico (tra l’altro, un falso storico) della festa e del fiore, invece dell’invettiva contro il postconsumismo ipocrita della mimosa e del cioccolatino, o dell’arringa contro i dopocena (degni del peggior addio al celibato) delle neoemancipate, maculate free climbers del tacco 15, invece delle tediose litanie sul misero genoma “xy” e le  meraviglie del multitasking  “xx” ( l’arringa in cui eccellono le tigri della kefiah), insomma, invece della solita tiritera trita e ritrita l’un contro l’altro armati, dico la mia.
Non sarà originale, ma…
E’ giusto denunciare con veemenza, lottare per i propri diritti. Si deve molto alle battaglie delle suffragette prima e delle femministe poi, e a loro va la nostra riconoscenza per i traguardi raggiunti per l’umanità.
Per l’umanità intera, è questo il punto.
E qui ci si doveva soffermare, riprendendo la strada verso il progresso, correggendo il tiro e cooperando con l’altro sesso, che dalle battaglie fatte dalle donne per le donne, aveva guadagnato come le donne (e ammettiamolo, capperi!). 
L’altra metà: due metà di un uno. Pari dignità, meglio che parità.
Sotterrare l’ascia sarebbe stata forse la grande rivoluzione. Quella vera ed efficiente.
Ma si sa, “nessuno siamo perfetti”, ed è finita che tutto si è banalizzato nel sessismo . Nello scivolone, abbiamo guadagnato i peggiori difetti dell’altro sesso: meglio che niente?
Detesto il “maschismo” di rimbalzo (posso?),  quella forma esacerbata di femminismo per cui  il maschio è un cretino, ma “se rinasco, rinasco uomo”.  Misogine più dei signori maschietti, le “maschiste” apostrofano l’altra donna al volante con epiteti poco edificanti, e se l’automobilista davanti commette un errore “Di sicuro è una donna”. Il che sottintende che “tutte le donne sono inette alla guida tranne la sottoscritta”: che dire? Fondamentalmente, è stupidità, ma la testosteronica signora in questione non avrà dubbi nel ritenersi emancipata, più “scafata” di quella cretinetti che...

A proposito, le quote rosa, come le definiamo? Io le vedo così: sottilmente razziste.

mercoledì 7 marzo 2012

La cooperativa della libertà


La Cooperativa Valle del Marro che prende il nome dall’omonimo fiume della Piana di Gioia Tauro (RC), dove ha sede, favorito il commercio per la prenza del porto. Il progetto nasce da un gruppo di giovani che opponendosi all’etica e alla politica di sottomissione delle mafie locali, decidono di dare una svolta alla loro vita, riscoprendo i sapori e le tradizioni agricole della loro terra; con l'aiuto dell'associazione "Libera" della Diocesi di Oppido-Palmi. Libera è un associazione fondata nel 1995,che ha come scopo la sollecitazione alla lotta contro le mafie, dedicata a promuovere con varie attività la legalità, una tra queste è l'assegrazione dei beni confiscati per scopi sociali. La cooperativa "Valle del Marro - Libera Terra" opera su questi terreni confiscati che vengono utilizzati per la coltivazione biologica, di prodotti esclusivamente concimati naturalmente. Melenzane, peperoncini, olio extravergine di oliva e miele sono i prodotti che vengono coltivati in questi terreni “conquistati”, proprio perché questi giovani attraverso sudore e impegno costante riescono a portare avanti il loro sogno di rendere migliore la loro bellissima terra. La cooperativa si è prefissata come obbiettivi fondamentali: creare un attività che produca lavoro attravero la coltivazione agricola, promuovere l'unità e sensibilizzare alla legalità e alla lotta alle mafie. Valle del Marro collabora anche con le scuole, per portare i giovani non solo al riconoscimento del fenomeno mafioso, ma all’impegno sociale. Questo progetto è un cammino verso la libertà dalla mafia.
Nonostante le zone in cui il progetto ha luogo siano molto pericolose, e nonostante abbiano ricevuto atti intimidatori e di violenza da parte delle associazioni mafiose locali, non si sono abbattuti e hanno continuato a portare avanti la loro politica giustiziera. E’ bello che nella nostra società ci siano ancora persone che si impegnino in qualcosa di importante e grande, ciò anche a dimostrazione che non tutti  i giovani sono sfaticati e non hanno voglia di lavorare e impegnarsi.

La fine della seconda Repubblica


 parlamento.jpg


Nel 1994 nasce quella che poi sarà ribattezzata dai media la seconda Repubblica, che viene ufficializzata poi dalla stracciante vittoria dell' imprenditore Silvio Berlusconi sui partiti di sinistra  e poi dalla crescita straordinaria della Lega nord Padania che già nel ’92 era entrata in Parlamento. Durante la seconda Rep. Si sono susseguiti diversi governi più o meno discutibili, si parla però di  Governi:  Berlusconi, D’Alema, Amato, Prodi e Dini. Personalità di grande rilievo nel mondo politico attuale, basta citarne alcuni: Berlusconi, che è  ancora oggi il leader del centro-destra,  D’Alema anche lui è un pezzo grosso della sinistra e Amato, che  è il tecnico d’aria più importante del  Pd. Ogni protagonista primario e secondario di questo periodo politico italiano merita una biografia, ognuno di essi è completamente differente l’uno dall’altro e ha contribuito diversamente all’interpretazione pubblica della politica  ( c’è chi la fa per interesse, chi invece per passione).
Dal 1994 al 2011 l’Italia è stata governata maggiormente dalla destra che faceva riferimento a Forza Italia e, attualmente, al Pdl. L’Italia ha così conosciuto un periodo peggiore di quello di “Mani Pulite” , che aveva spazzato via Democristiani e socialisti ma anche molti molti laici. Ovviamente è da ingenui puntare il dito solo contro  il centro destra, perché come già detto se si guardano le ultime legislature si notano bene nomi come quelli di Prodi e Amato, che sicuramente di destra non sono.  Questo orrendo incubo ha portato l’Italia sull’orlo del precipizio diverse volte e su diversi fronti. Destra e sinistra hanno fatto perdere prestigio e umiltà al nostro Paese, che da centro del mondo è, o meglio, era diventato deriso d’Europa. Tutto questo ci porta drammaticamente indietro di qualche mese. Siamo nel Novembre 2011, l’Italia sta per crollare, e un crollo italiano rappresenterebbe il crollo dell’economia globale. Il governo Berlusconi III è troppo debole per affrontare la crisi finanziaria europea e le elezioni anticipate rappresentano un’alternativa poco credibile per i nostri governanti. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nomina un nuovo governo presieduto da Mario Monti. Il governo dei “banchieri” (così chiamato dai maggiori tg nazionali)  ha quindi il compito di salvare la Nazione. La nomina di Monti a premier, per molti giornalisti ed esperti, va ad inaugurare un nuovo periodo di “transizione” che al suo termine metterà la parola fine a quello che è, o forse fu, la seconda Repubblica.
Possiamo quindi affermare che il tempo di Monti è un tempo di passaggio, che già forse sta portando alcuni grandi cambiamenti, cambiamenti che possono essere identificati nell’antipolitica, ma anche  nella voglia  dei cittadini di cambiare le cose e arrivare ad una soluzione tutti assieme. Un’opportunità   per unirci tutti sotto un’unica bandiera, e speriamo che quella bandiera sia il tricolore italiano.

I have a dream


Martin-Luther-King[1] - Copia.jpg"Io ho davanti a me un sogno, che i miei figli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere; che perfino uno stato colmo dell'ignoranza e dell'oppressione, si trasformerà un giorno in un'oasi di libertà e giustizia". Queste sono le parole pronunciate da Martin Luther King nel suo più celebre discorso tenutosi a Washington il 28 agosto 1963. Dal momento in cui quel grido di libertà scosse tutta l'America e rieccheggiò in tutto il mondo vi fu un vento di cambiamento che portò a numerose conquiste in favore delle classi discriminate. Dall'approvazione del Civilil Rights Act nel 1964 ai movimenti di emancipazione dei giovani e dei gruppi etnici minoritari nel 1968; dalla Convenzione Internazionale per l'abolizione di tutte le forme di discriminazione contro le donne del 1979 alla possibilità dei matrimoni gay concessa per la prima volta nel 2001 nei Paesi Bassi (e diffusasi a macchia d'olio tra numerosi stati europeri come Belgio, Spagna, Portogallo, Svezia ecc). Vittorie importanti, seguite forse dal simbolo più significativo contro la lotta alla discriminazione razziale: l'insediamento alla casa bianca (2009) di Barak Obama il primo presidente di colore di una stato che fino alla metà degli anni '60 manteneva ancora le vecchie ordinanze sulla segregazione nelle città. Questo evento, come abbiamo visto impensabile fino a qualche decennio fa, sembra proprio segnare la fine di qualunque concetto discriminatorio accettato e legalizzato all'interno delle istituzioni.
Purtroppo non è così, poichè questi concetti razzisti, che nel ventunesiomo secolo dovrebbero essere stati del tutto debellati perlomeno dalle menti pensanti o comunque da qualsiasi individuo che voglia poter essere definito "persona", vengono addirittura politicizzati e strumentalizzati, con il silenzio di tutti (o quasi). Ne abbiamo un esempio in America, dove il candidato repubblicano Rick Santorum sta raccogliendo consensi con la sua "politica" improntata su una pseudo religiosità conservatrice che ovviamente non si smentisce neanche in questo caso e prende di mira i matrimoni gay, accostandoli alla poligamia ed accusandoli di essere avere ripercussioni sulle unioni eterosessuali. L'accettazione del "diverso", il rispetto per le idee e le aspirazioni altrui vengono del tutto messi da parte da questo cattolicesimo conservatore che è tutto meno che religione; che non rispetta ed accetta neanche il controllo che un individuo può esercitare sulla proprio vita (eutanasia) ed è contraria all'aborto anche in caso di stupro.
Un esempio di mentalità ugualmente deprecabili ma non altrettanto condite di spunti cristiani possiamo trovarle, senza andare tanto lontano, nel nostro paese; e ci sono fornite da uno dei partiti più discussi di tutti i tempi: la Lega. Il leader "padano" Umberto Bossi ha dichiarato in un intervista al corriere della sera in merito ai clandestini che approdano sulle nostre coste: "Prendiamoli a cannonate". In seguito a questa e a molte altre dichiarazioni di questo stampo la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) ha denunciato in un comunicato "gli esponenti della Lega Nord hanno fatto un uso particolarmente intenso della propaganda razzista e xenofoba [...]. Di seguito si ricorda che nel dicembre del 2004, Il tribunale di prima istanza di Verona ha giudicato colpevoli di incitamento all’odio razziale sei esponenti locali della Lega Nord, in relazione a una campagna organizzata per cacciare un gruppo di Sinti da un campo temporaneo sul territorio locale. Le sei persone furono condannate a sei mesi di prigione". Nonostante questi provvedimenti la lega continua a divulgare  concetti xenofobi che non fanno altro che accrescere la paura primordiale ed atavica che è spesso insita nel volgo verso il "diverso da se" in generale, da qui il barbaro omicidio dei due senegalesi a firenze e l'assalto del campo Rom nella periferia di Torino per uno stupro inventato da una sedicenne.
Dopo questa analisi possiamo concludere che nell'uomo è da sempre insita una paura primordiale per  il "diverso da se", e ci rendiamo conto che le persone meritevoli nella storia hanno sempre combattuto per debellarla e quelle deplorevoli hanno sempre cercato di sfruttarla come fattore di coesione fra le masse per ottenere consensi (Hitler). Siamo nel ventunesimo secolo, la storia dovrebbe averci a questo punto insegnato qualcosa, forse questa battaglia fra la parte peggiore e la parte migliore di noi essere umani non finirà mai, ma se vogliamo poterci definire "persone" dobbiamo cercare di rendere il mondo un posto migliore e di limitare l'influenza che questo tipo di persone hanno sul mondo, non di farli eleggere.

Nihil sub sole novi


"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione...(...)". Questo è quello che recita l'articolo 21 della costituzione italiana. Al giorno d'oggi però risulta palese, (quantomeno ad ogni individuo pensante) come vi siano dei tentativi, da parte del potere centrale, di negare e calpestare questo diritto (e non solo questo..). Nel coStatua della libertà.jpgrso della storia abbiamo visto come la libertà di espressione sia stata spesso una delle più pericolose armi al servizio della democrazia contro ogni tipo di autoritarismo politico; e come, per contro, i detentori del potere, consci di questo pericolo, abbiano sempre cercato di distruggerla e soffocarla con qualsiasi mezzo. Come spesso accade avevano ragione i romani: "nihil sub sole novi", questo è ciò che sta accadendo in italia in questo momento e riaccadendo per l'ennessima volta nella storia. In un governo democratico la maggioranza non dovrebbe avere interferenze sulla libertà di espressione e di informazione; in italia, purtroppo, non è più così. Fatti che supportino quest'ultima affermazione di certo non mancano, ma vengono recepiti soltanto dai pochi che vogliono guardare in faccia la realtà e non voltarsi di fronte ad essa. Avendo il capo del governo acquisito (con mezzi leciti o meno) il controllo di numerosi mezzi di informazione pubblici (rete4, canale5, italia1, laMondadori) e tentando di condizionare quelli che ancora non è riuscito ad acquistare direttamente, risulta evidente come stia venendo meno la libertà di espressione e come l'attuale situazione italiana precipiti sempre più verso scenari paurosamente anti-costituzionali. L'esempio concreto riguardo questa situazione è rappresentanto dal caso Minzolini (il direttore del tg1). Il malcontento del comitato di redazione del tg1 emerge su "repubblica"(del 21 ottobre a pag 27) in cui (riporto testualmente): "si denuncia che i servizi scomodi, tanto più se l'argomento riguarda le vicende giudiziarie del presidente del consiglio verrebbero annullati persino dopo la riunione di sommario". Questa è libertà di informazione?
E vogliamo analizzare cosa è accaduto in rai riguardo alle vicende Dandini e Santoro?. Non trovate strano che a nessuno piaccia parlare di questa clamorosa e ingiustificata estromissione di due grandi professionisti dell informazione e dello spettacolo dalla nostra emittente televisiva storica?.Ne parleremo noi, che non abbiamo pressioni esterne e conflitti di interessi (citando Santoro). Inizieremo col trattare il "caso" Dandini, conduttrice fino a poco tempo fa del brioso programma "parla con me", di cui aveva personalmente ideato il format, e che aveva intriso di tutta la sua più vivace e sagace verve satirica. In merito a questo programma il CDA (consiglio di amministrazione della rai) ha votato contro la proposta avanzata dal Direttore Generale, Lorenza Lei, che prevedeva il rinnovo del contratto alla Dandini, seppur con un taglio sensibile di costi di produzione. I 5 consiglieri di maggioranza hanno bocciato la proposta del DG, mentre i voti a favore sono stati quattro: tre dell'opposizione 1 e uno del presidente Paolo Garimberti; quest'ultimo ha dichiarato, subito dopo la votazione: "Decisione incomprensibile". Ci sentiamo molto rincuorati dal suo commento vero? e aspettate di leggere quello di Serena Dandini!: "L'unica soddisfazione di una giornata amara è di averli stanati.Mi hanno accusato di essere avida, di volere troppi autori ecc.. ma pezzo a pezzo abbiamo smontato ogni pretesto, ora il re è nudo e tutti hanno capito perché non andiamo in onda! Mi dispiace per l'azienda in cui abbiamo lavorato per decenni che, mai come adesso, è sotto occupazione politica.. (...). Analoga è la vicenda che è avvenuta per Michele Santoro, conduttore di Annozero, programma di approfondimento politico che ha generato polemiche in lungo e in largo. Dopo essere stato estromesso dalla Rai, il giornalista ha tentato di firmare un contratto con la7, ma questa trattativa ha avuto un esito fallimentare per via di un intervento esterno (come ha fatto chiamaramente capire Santoro). Dimostrando un' autentica voglia di svolgere un vero e proprio servizio pubblico di informazione per il bene di tutti l'ex conduttore di Annozero ha di recente fondato il sito internet: www.serviziopubblico.it che il 3 novembre darà il via alla sua piena attività con un nuovo programma.
Dopo aver esposto tutti questi fatti possiamo giungere alla logica conclusione che effettivamente vi siano dei consistenti tentativi di limitare la libera espressione, ma nonostante questo non bisogna arrendersi e bisogna continuare a lottare per preservare un diritto che ci spetta; e che faremo meglio a non dare più tanto per scontato.

Italialand nel passato

Gli italiani sono da sempre un popolo istintivo, passionale ed orgoglioso.  Questo concetto sembra (o almeno sembrava) essere  una sorta  di luogo comune o di defizione ormai assodata, diffusa anche negli altri paesi (tramite aneddoti, pregiudizi ed una consolidata immaginazione collettiva). Ma è vera?. Ho tentato di trovare una risposta a questa domanda a modo mio e mi sono accorta che la frase possiede due diversi livelli interpretativi.  Il primo,il più semplice è riferito ad una dimensione puramente “animale” della persona, invece il secondo  dovrebbe potersi riferire ad una dimensione “sociale” dell’individuo. Queste due accezioni sono diventate recentemente molto più collegate che in passato, poiché nella moderna “strategia per la sopravvivenza” è prima necessario avere una buona posizione sociale (che garantisca soldi, contatti, conoscenze, beni) per poi crearci una famiglia e mandarla avanti in maniera stabile(magari trovando il posto di lavoro per i figli grazie alle conoscenze precedentemente strette).Prendendo questa china gli italiani magari arrivano a sentirsi dei “piccoli grandi imprenditori”appartenenti ad un elite e votano i politici che apparentemente sembrano tutelare i loro interessi  e quelli della piccola casta a loro associata senza rendersi conto che siamo tutti, più o meno ricchi o più o meno poveri, un popolo a cui sono stati messi i “piedi in testa” dal gruppo di politici che ci siamo ostinati a votare.  Ma come, un popolo così orgoglioso accetta di farsi schiacciare in questo modo? . Dove sono gli italiani dall’apparente personalità istintiva e passionale quando si è reso ormai evidente che il futuro, i diritti fondamentali della costituzione e in qualche misura la stessa libertà sono messi in discussione? Dove è andato a finire quel popolo vero che spinto dagli antichi ideali si è unito centocinquant’anni fa? ue. Questi antichi ideali si sono estinti o sono soltanto assopiti? Io sono ottimista e spero che siano andati temporaneamente in letargo, lei che ne pensa?

Euro, cosa ne pensavano gli italiani nel 2011

Secondo un  sondaggio di Demopolis per Ottoemezzo,  a 10 anni dall'introduzione dell'euro, la moneta unica viene vista come un fattore negativo per il 57% degli intervistati, positivo per il 40 e come un fattore neutro solamente dal 3%.
Alla domanda, "Vuole ritornare alla Lira", il 15% degli italiani rispondono si e il 75% invece risponde negativamente. "Non so" è la risposta di ben  il 9% della popolazione, gli intervistati ribadiscono la debolezza delle sovranità nazionali, non in grado di gestire una moneta singola.
Per gli italiani, l'attuale crisi monetaria è frutto: della speculazione, per il 66% degli intervistati, eccessivo potere delle Banche, per il 58%, per la globalizzazione economica (53%) ed infine per una debolezza politica dell'unione (51%)
La percezione pubblica tocca anche l'argomento "Default". Per il 51% degli italiani, l'Italia è ancora a rischio ma di opinione opposta sono invece il 34% .
L'esecutivo Monti, per gli italiani, è servito a: una maggiore credibilità in Europa (75%), che non è però in linea con un maggiore peso nelle deciosioni effettive dell'Unione.
Ed infine, Demopolis va ad analizzare il sentimento pro-Europa che ha accumunato molti italiani in questi anni. Alla domanda: La sua fiducia nell'Europa unita è rimasta la stessa?. Hanno risposto di si il 57% degli intervistati e il 36%, dicono che la loro fiducia  è effettivamente diminuita

L'acqua in bottiglia, ecco la storia


Salve, oggi vorrei parlarvi dell'acqua. La storia dell'acqua in bottiglia.
In questo articolo troverete pochissime parole, vi lascio però alla visualizzazione di video che definirei: Completo, ottimo e utile per la popolazione.
Una solo cosa vorrei dirvi. Non tutto è come sembrea.
Buona visione!

IMU, ecco come funziona

Dal 1° gennaio 2012 arriva  l'imposta municipale unica sugli immobili, applicabile su prima e seconda casa.

                      Aliquota Base            Oscillazione                  Detrazioni
PrimaCasa 4xmille                           Dal 2 al 6xmille*             200 euro + 50 euro a figlio( sotto i 26 anni) per un max di 200 euro
SecondaCasa 7.6 xmille -- --

*Le oscillazioni variano in base all'esigenze di bilancio dei Comuni che ospitano gli immobili

Ecco a voi un pò di ironia (per sdrammatizzare)

Emissioni C02, ecco i dati 2011


Tutti noi viviamo indirettamente la problematica del buco nell'ozono. I cambiamenti climatici, l'innalzamento dei mari, lo scioglimento dei ghiacciai sono solo alcuni dei  tanti problemi dovute ad esso . Gli scienziati ufficialmente dicono di aver trovato delle "SOLUZIONI PARZIALI" al problema denominato C02, soluzioni troppo costose per il ceto medio globale. Oltre che dell'industrie la colpa è anche nostra, perchè?
Perchè non sappiamo far a meno delle auto, dei motori e ogni occasione è buona per comprare prodotti che UCCIDONO LA NATURA!
Ovviamente ogni popolo ha un peso diverso in questo scenario. Un Africano pesa molto di meno rispetto ad un cinese, un europeo è più leggero rispetto  ad un americano e così via Il settimanale inglese più importante d'Europa, l'economist (the Economist), ha stilato recentemente una classifica dei 10 Paesi con maggiore emissione di Co2 in tutto il mondo prendendo in considerazione, fra le altre cose, numero di abitanti e la presenza o meno di industrie.
Ecco a voi la lista:
-1 Cina (6.87 milioni di tonnellate di Co2 emesse in un anno)
-2 Usa (5.19 milioni di tonnellate ) . Cina e Usa rappresentano il 47% della produzione di Co2 globale in un solo anno
-3 Russia (1.5 milioni di t.)
-4 Giappone
-5 Germania
-6 Canada
-7 Uk
-8 Australia
-9 Italia
-10 Francia
Tra il 1990 e il 2009, le emissioni cinesi sono aumemtate del 200% e  quelle statunitensi del 6.7%. Paesi come il Cadana vedono aumentare le proprie emissioni del 20%
Molto più bravi sono stati gli italiani, che hanno ridotto le proprie emissioni (anche se leggermente), restando lontani dagli obbiettivi di Kyoto.
In casa Europa i primi della classe sono stati però i tedeschi (con un bel -20%) e gli inglesi (-13%)
I peggiori in Europa, manco a dirlo, sono stati gli spagnoli (+25%) e i greci (+35%